Tempi di Attesa
Tempi di attesa
I tempi di attesa indicano il periodo che intercorre tra la data di prenotazione (visite specialistiche,esami, test) e la loro effettuazione.
Per una corretta gestione della domanda di prestazioni sanitarie il Sistema Sanitario si è dotato di classi di priorità al fine di garantire l’assistenza sanitaria in base all’urgenza dei pazienti. Nelle liste d’attesa, il dato che viene fornito ai cittadini è la prima data disponibile per effettuare la prestazione richiesta.
L’ASST di Crema si impegna a mantenere i tempi d’attesa delle proprie prestazioni in linea con gli standard regionali (Link a tutte le informazioni) e ad erogare le prestazioni specialistiche nel rispetto delle classi di priorità segnalate. Gli standard regionali si riferiscono ai primi accessi, vale a dire alla situazione in cui il problema del paziente viene affrontato per la prima volta e per il quale viene formulato un preciso quesito diagnostico.
Accedi al sito di ATS della Val Padana per conoscere i Tempi di attesa sul territorio
In specifiche condizioni cliniche e per particolari prestazioni (ad esempio area oncologica, cardiovascolare, materno-infantile, soggetti con più di 75 anni) l’Azienda Ospedaliera si impegna a garantire tempi minori (16 giorni per le visite e le indagini strumentali) in presenza di apposita richiesta del medico curante sulla ricetta.
Vedi anche
29/11/2023
Chirurgia vascolare, nuovi innesti : “il futuro è la multidisciplinarietà”
“In continuo rinnovamento, desiderosi di offrire al paziente la migliore qualità della cura, ma anche con la consapevolezza, ora, di poter contare su un team consolidato”. Così, il direttore della chirurgia vascolare di Asst Crema Luca Boccalon, traccia il bilancio di un reparto “in continua evoluzione” e che di recente ha accolto un ultimo medico: Marco Fioruzzi, proveniente dall’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, al pari del collega Simone Carulli . “In un periodo in cui si sente spesso parlare di carenza di organico, è opportuno evidenziare che i concorsi non vanno deserti e che anche le piccole realtà come quella cremasca possono essere attrattive”. A Crema dal 2016, Boccalon ha lavorato in stretta sinergia con Aldo Arzini, che l’ha preceduto alla guida dell’unità operativa e dal 2022 ricopre il ruolo di direttore. “Nuovo, ormai non lo sono più, ma si rinnova ogni giorno lo spirito con cui cerco di fare rete con i colleghi del dipartimento per garantire una presa in carico multidisciplinare”.
Lo fa, ad esempio, con i colleghi della nefrologia e della radiologia interventistica per la creazione di accessi vascolari per dialisi con metodiche chirurgiche ed endovascolari secondo le più recenti linee guida o nell’ambito dello stroke team del Maggiore, coordinato dalla unità operativa di neurologia. Completa il quadro l’importante sinergia con la cardiologia. “Credo che la collaborazione tra diverse specialità sia oggi la chiave per garantire una presa in carico globale”.
L’equipe della chirurgia vascolare oggi si compone di 8 dirigenti medici, “professionisti giovani e meno giovani ai quali va il mio grazie quotidiano. Grazie anche alla direzione strategica per aver risposto concretamente ad un’esigenza. In questo modo oggi riusciamo ad assicurare buoni standard di cura”. La struttura complessa si occupa di tutte le patologie vascolari arteriose (arteriopatie arti inferiori, aneurismi, stenosi carotidee e succlavie) e venose (varici, trombosi venose), ad esclusione del distretto cardiaco e dell’arco aortico, applicando le più moderne tecniche chirurgiche open ed endovascolari. Ampio spazio è dato alla attività ambulatoriale nel trattamento delle lesioni tramite ambulatorio dedicato alla vulnologia ed al piede diabetico. A tutto questo si aggiunge il trattamento chirurgico specialistico delle arteriopatie e quello degli aneurismi.

29/11/2023
Neuropsichiatria, la sala d’aspetto cambia aspetto grazie ad Abio
Una sala d’aspetto più accogliente, con decorazioni montessoriane colorate in legno, libri e giochi. È il dono di Abio Crema in vista delle festività natalizie alla neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza di Asst Crema per la sede di via Sinigaglia. La donazione, ufficializzata questa mattina alla presenza dei vertici dell’associazione guidata da Ortensia Marazzi, dalla responsabile della Npia Alessandra Foppa Pedretti e dalla sua equipe, ha un valore complessivo di circa 2000 euro. “Un piccolo dono per festeggiare insieme Santa Lucia, al fine di rendere più accogliente la sala d’aspetto” esordisce Marazzi.
Da oggi, infatti, alberi, nuvole, un sole e un gatto in legno cambieranno aspetto alla sala d’aspetto e faranno compagnia a genitori e bimbi che attendono di essere chiamati per la visita. “Uno degli obiettivi di Abio Crema, attiva dal 1999 per promuovere l’umanizzazione in ospedale, è quello di rendere più accoglienti gli spazi ospedalieri – continua. Da quando è nata ABIO Crema ha acquistato numerosi arredi e decori per la sala giochi della pediatria di Crema e per le stanze di degenza, gli ambulatori e il pronto soccorso pediatrico. Il bambino che entra in una struttura ospedaliera e trova un ambiente colorato con mobili alla sua altezza, libri e giochi, è sicuramente più sereno e pronto per affrontare la difficile esperienza dell'ospedalizzazione. In questo caso, con le decorazioni in legno certificato per spazi ludici, abbiamo reso più bello un contesto territoriale, perché anche bellezza è cura. Grazie a tutti gli operatori, alla dottoressa Foppa Pedretti per aver facilitato questo momento e auguri di buone feste a tutti i bambini”.
La responsabile della neuropsichiatria infantile Alessandra Foppa Pedretti ha ringraziato di cuore le volontarie Abio: “Intanto perché la loro disponibilità e vicinanza educa i più piccoli e poi il colore che hanno donato a questi luoghi li riscalda e rende l’attesa più piacevole. Oggi ci sentiamo particolarmente vicini ai volontari Abio che insieme a noi esercitano, anche se in modo diverso, l’arte di prendersi cura, Perché far star bene gli altri è un’arte. Grazie per esserci”.

28/11/2023
Urologia, donato un aspiratore mobile di liquidi organici
Un aspiratore mobile di liquidi organici è stato donato da un privato che intende rimanere anonimo all’urologia di Crema. Il gesto è stato reso possibile grazie all’intermediazione del Cavalier Piero Antonio Guardavilla, oggi presente al breve incontro con il direttore generale. Lo strumento, del valore complessivo di 18.750 iva inclusa, consente la raccolta di liquidi biologici dopo interventi chirurgici endoscopici per tumore della vescica e patologia benigna della prostata.
Come spiega il direttore dell’unità operativa Giuseppe Salinitri: “questo strumento è di fondamentale importanza perché riduce il rischio di contaminazione biologica da parte del personale infermieristico e dunque consente di operare in maggiore sicurezza. Ringrazio di cuore il Cavalier Guardavilla per aver reso possibile questa donazione, attivandosi in pochissimo tempo”. “L’ho fatto – ha replicato Guardavilla – perché ritengo che il personale di questo reparto a partire proprio dal direttore Salinitri riesca realmente a prendersi cura delle persone, mettendo in campo tanta e preziosa umanità. Perché non basta essere medici competenti, è importante anche rassicurare le persone ed essere loro accanto nei momenti di sofferenza. Vivo una condizione di fragilità da diverso tempo ed ho provato sulla pelle che una cura più umana e a misura di ciascuno può davvero fare la differenza. Appena posso mi do sempre da fare nel mondo dell’associazionismo, dello sport, della sanità, a sostegno dei più fragili e sono felice quando riesco a rendere possibili gesti importanti come questo”.
Dal direttore generale Ida Ramponi sono giunti sentiti ringraziamenti. “E’ bello avvertire nella voce dei pazienti questa volontà di attivarsi per l’ospedale cittadino, mettendo in moto una rete solidale che raggiunge obiettivi importanti per il benessere dell’intera comunità”.

28/11/2023
“Combattiamo la violenza con la cura”, all’Asst due panchine rosse simbolo di impegno quotidiano
Due panchine diverse, unite dal desiderio di dire NO alla violenza di genere. Sono state inaugurate ieri alla casa di comunità di via Gramsci e al monoblocco ospedaliero di Largo Dossena. Inserite nelle iniziative di sensibilizzazione promosse da Fondazione Onda, hanno inteso chiarire che “il contrasto alla violenza di genere è un impegno che ci vede e ci deve vedere coinvolti ogni giorno sul versante della salute, della prevenzione, dell’educazione, della comunicazione e dell’accoglienza. Il nostro, come cittadini, prima che come professionisti, è un impegno che non potrà mai venire meno. Anche i simboli, soprattutto se, come in questo caso, animati da progettualità importanti di inclusione, integrazione e team building, servono per ricordarci che siamo chiamati a fare concretamente, per fare la differenza, per prenderci cura al meglio”. Così il direttore generale Ida Ramponi, assente alle inaugurazioni per motivi istituzionali, ha inteso spiegare la ratio dell’evento.
In via Gramsci una rosa nera, circondata da tulle rosso, cattura l’attenzione. La delicatezza di un velo si fa portatrice di diversi significati. Eppure gli operatori del polo territoriale sono uniti nell’affermare un secco no alla violenza di genere. Qualunque essa sia, “perché ci sono tante forme di violenza. E come operatori della cura siamo chiamati a mantenere sempre alta l’attenzione su questo fenomeno. Dobbiamo farlo ogni giorno quando, prendendoci cura della fragilità, abbiamo l’occasione di avvicinare situazioni di difficoltà, diverse, ma desiderose di essere accolte ed ascoltate”. Il nuovo direttore di distretto, nonché promotrice dell’iniziativa, Bianca Gritta prova ad essere esaustiva: “è violenza quella fisica, economica, psicologica o assistita, quella assistita, vissuta dai minori, uomini di domani che vivono oggi sulla pelle situazioni complesse. Dobbiamo esserci, per fare la differenza. Dobbiamo farlo in rete, generando sempre nuove forme di collaborazione”. Poi prova a chiarire il senso di un progetto fortemente voluto, che va oltre ogni iniziativa spot. “La panchina appena inaugurata dice no alla violenza, è un piccolo simbolo, ma che ci ha consentito di farlo insieme, grazie al desiderio e allo sforzo di un presidio che si anima dell’apporto di ciascuno. Perché è grazie alla piccola parte di ognuno di voi, se ogni progetto prende forma per il bene della nostra comunità”.
Un piccolo cartoncino riporta alla sintesi. “STOP ALLA VIOLENZA”. La speranza si svela nelle pagine di un libro aperto, a pochi passi da una catena. La cultura è un volano. E il contrasto alla violenza è, prima di tutto, una questione culturale. “Dobbiamo fare attenzione al linguaggio e assicurare un’educazione inclusiva per dare forma, realmente, ad una cultura di parità”. Alterna lucida freddezza a calde emozioni l’assessore alle pari opportunità del comune di Crema Emanuela Nichetti. “Dobbiamo farlo per le donne, per le giovani, ma anche per gli uomini di domani, perché ci meritiamo di essere migliori. Il tema della violenza di genere è e deve essere trasversale, per questo chiediamo agli uomini di esserci, di prestare attenzione alle parole usate: la violenza passa anche da lì. La panchina è un piccolo simbolo, il segno di un impegno che ci vede tutti coinvolti in una fitta rete di sostegno e solidarietà”.
Si è visto quest’anno in città con l’iniziativa Viva Vittoria, promossa in occasione della settimana di sensibilizzazione al tema, si vede ogni giorno nel lavoro in sinergia dei tanti enti che compongono la Rete contatto, rappresentata per l’occasione da Laura De Poli. E allora la panchina diventa un simbolo “per dire che anche noi siamo e dobbiamo essere sempre pronti per fare la nostra parte” ha chiarito il direttore socio sanitario di Asst Diego Maltagliati.
Della panchina posizionata al monoblocco, realizzata dagli utenti della Comunità riabilitativa ad alta assistenza e del centro diurno ed inaugurata alla presenza del direttore socio sanitario Diego Maltagliati, dell’assessore Emanuela Nichetti e della presidente dell’Associazione Donne contro la violenza Gianna Bianchetti, colpiscono le impronte bianche su sfondo rosso: raccontano il desiderio di essere accolti nella cura. Le parole impresse su una targa d’alluminio lo rendono palese: “toccami con cura, non farmi paura. Ho bisogno di amore e non di dolore”. Questo il pensiero condiviso, all’esito di un’attività di riflessione che ha portato gli utenti a scrivere parole e pensieri sul tema. Poi, guidati dal tecnico per la riabilitazione psichiatrica Valentina Monastra e dall’intera equipe della Comunità, coordinata da Nori Donarini ed Emanuela Schiavini, hanno dipinto la panchina. “Attraverso l’arteterapia – spiega Monastra in uno scritto – riescono ad emergere vissuti e sentimenti che spesso faticano ad arrivare alla verbalizzazione spontanea. Con questa attività è stata data a tutti, anche a chi mostra fatica nei movimenti fini, la possibilità di partecipare e fare attivamente”. E’ emerso forte e chiaro il tema “della fragilità, della sofferenza psichica, ed il bisogno forte di qualcuno che si relazioni “con cura” in modo attento e autentico. Lo hanno palesato parole, disegni e pensieri consultabili attraverso un qr code apposto sulla panchina stessa.
E’ un’esperienza che ha donato protagonismo e che ha inteso facilitare “l’integrazione della nostra realtà con il territorio e la società allargata: è proprio questa la mission dei servizi di salute mentale, al fine di restituire quotidianamente dignità alle persone impegnate in un percorso riabilitativo di cui ci prendiamo cura”. Con cura.

27/11/2023
Sei nuovi totem multifunzione per stampare i referti
Si ampliano i servizi digitali dell’Asst di Crema a beneficio della cittadinanza. Sono attivi da oggi, lunedì 27 novembre i sei nuovi totem multifunzione che consentono di stampare o ristampare i referti degli esami di laboratorio ed i verbali di pronto soccorso. In alternativa, è possibile procedere al caricamento della documentazione su una propria chiavetta usb. Le postazioni sono così distribuite: due sono collocate presso il Cup, una presso la sala d’attesa degli ambulatori esterni, una nell’atrio del monoblocco, una in palazzina medica, una presso il polo ospedaliero di Rivolta d’Adda.
L’innovazione rientra nel Progetto accoglienza, finanziato da Regione Lombardia. “La nuova dotazione – spiega il direttore generale Ida Ramponi – intende offrire un ulteriore servizio alla cittadinanza, che in questo modo potrà procedere in autonomia alla stampa dei referti e dei verbali di pronto soccorso senza più code allo sportello. Personale dedicato sarà disponibile per ogni ulteriore informazione”.
Per procedere alla stampa dei referti è necessario avere con sé la tessera sanitaria e il codice pratica stampato sul promemoria. Ultimata la procedura di scansione ed identificazione, sarà possibile scegliere di procedere alla stampa o al salvataggio su idoneo supporto USB.

26/11/2023
Inizio attività dott.ssa Marta Pedrinazzi - comune di Bagnolo Cremasco
Dal prossimo 1 dicembre la dottoressa Marta Pedrinazzi inizierà la propria attività di Medico di Medicina Generale nel Comune di Bagnolo Cremasco, presso l’ambulatorio in Roma,12.
A decorrere dal 1 dicembre i cittadini che intendono avvalersi dell'assistenza della dott.ssa Pedrinazzi Marta (fino al raggiungimento del proprio massimale) possono effettuare la scelta:
1.PRESSO L'UFFICIO SCELTA E REVOCA DELL'ASST (via Gramsci, 13 - Crema)
Orari di apertura:
- lunedì dalle 8 alle 15
- mercoledì dalle 8 alle 18
- martedì, giovedì e venerdì dalle 8 alle 12
Qualora si provveda alla scelta presso l’Ufficio di via Gramsci n.13, per conto di un cittadino delegante, è indispensabile che il delegato presenti il modulo di scelta, firmato dall’interessato unitamente a copia del documento di identità dello stesso.
2. PER MAIL
inviando una mail all’indirizzo medconv@asst-crema.it, specificando nell’oggetto “SCELTA MEDICO BAGNOLO CREMASCO ” ed allegando il modulo predisposto, con copia del documento d’identità e del codice fiscale;
3. ACCEDENDO AL FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO (è necessario il possesso dello SPID)
4. PRESSO LE FARMACIE DEL TERRITORIO (con la Tessera sanitaria)

28/10/2023
Inizio attività dott.ssa Francesca Biasco - comune di Pianengo
Si comunica che la Dr.ssa Biasco Francesca inizierà il giorno 02/11/2023 la propria attività di Medico di Medicina Generale nel Comune di Pianengo, nell’ ambulatorio sito in Pianengo, via Roma n. 57.
A decorrere dal 02/11/2023 i cittadini che intendono avvalersi dell'assistenza della dott.ssa Biasco Francesca (fino al raggiungimento del proprio massimale) possono effettuare la scelta:
1.PRESSO L'UFFICIO SCELTA E REVOCA DELL'ASST (via Gramsci, 13 - Crema)
Orari di apertura:
- lunedì dalle 8 alle 15
- mercoledì dalle 8 alle 18
- martedì, giovedì e venerdì dalle 8 alle 12
Qualora si provveda alla scelta presso l’Ufficio di via Gramsci n.13, per conto di un cittadino delegante, è indispensabile che il delegato presenti il modulo di scelta, firmato dall’interessato unitamente a copia del documento di identità dello stesso.
2. PER MAIL
inviando una mail all’indirizzo medconv@asst-crema.it, specificando nell’oggetto “SCELTA MEDICO PIANENGO ” ed allegando il modulo predisposto, con copia del documento d’identità e del codice fiscale;
3. ACCEDENDO AL FASCICOLO SANITARIO ELETTRONICO (è necessario il possesso dello SPID)
4. PRESSO LE FARMACIE DEL TERRITORIO (con la Tessera sanitaria)

25/11/2023
Ospedale e territorio uniti per prendersi cura al meglio
“Un convegno per condividere il lavoro svolto insieme in questi anni”. Così il direttore generale di Asst Crema Ida Ramponi ha definito l’iniziativa organizzata in sala Alessandrini, “nella giornata in cui si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, un tema che ci deve vedere coesi nella condanna ad ogni forma di violenza. Lo dobbiamo fare come persone, lo dobbiamo fare come professionisti della cura”.
Un momento importante, quello di questa mattina, per tracciare un bilancio al termine del mandato. “Quello che abbiamo intrapreso è stato un percorso sfidante, che speriamo di poter proseguire. Ci ha consentito di approntare progettualità importanti, ben consapevoli delle fatiche e delle difficoltà in particolare legate alla carenza di risorse umane”.
Proprio nel segno della continuità, hanno preso la parola i direttori delle unità operative e dei servizi territoriali. “In questi anni – ha evidenziato il direttore sociosanitario Diego Maltagliati – abbiamo cercato di dare forma ad un legame solido tra ospedale e territorio. Serve continuare a lavorare in tale direzione soprattutto in una realtà come quella cremasca. Per una presa in carico efficace servono multidisciplinarietà, collaborazione e confronto tra professionisti ospedalieri e non. Da qui il mio grazie al direttore generale per aver promosso una visione unitaria, pur nel rispetto delle diverse peculiarità. Ospedale e territorio non sono realtà distinte, devono dialogare, confrontarsi per garantire realmente continuità nella cura”.
Subito dopo le varie unità operative hanno tracciato un bilancio, guardando con slancio alle progettualità future. La psichiatra Margherita Carai ha raccontato la presa in carico, attraverso un ambulatorio attivo al centro psico sociale, dei pazienti con depressione resistente trattati con esketamina, un farmaco innovativo che ha fornito buoni esiti. “I dati – ha chiarito il direttore del dipartimento di salute mentale Virginio Salvi – verranno impiegati nell’ambito di una importante iniziativa di ricerca a livello nazionale”.
Alla ricerca clinica, allo scopo di proporre ai pazienti farmaci innovativi e cure appropriate, guarda anche l’oncologia diretta da Gianluca Tomasello. “Nel futuro puntiamo a migliorare anche sul versante dell’umanizzazione e della presa in carico multidisciplinare”. In questa direzione muovono i progetti di oncologia domiciliare, presentato da Salvatore Incardona e destinato a persone con fragilità, l’ambulatorio di cardioncologia, illustrato da Mariangela Manzoni ed il percorso di screening nutrizionale, reso possibile grazie all’apporto di medici, infermieri, dietisti, logopedisti, farmacisti e cure territoriali e mostrato da Roberta Invernizzi.
A Maddalena Leone il compito di dimostrare la forza della multidisciplinarietà nella presa in carico delle patologie infiammatorie di tipo II in ambito pediatrico, dopo l’attivazione degli ambulatori di pneumologia e allergologia pediatrica. Il direttore di pneumologia Tiberio Oggionni ha focalizzato l’attenzione sulla presa in carico delle malattie interstiziali polmonari fibrosanti, mentre il direttore di distretto Bianca Gritta ha colto l’occasione per fare il punto. “Il distretto non è cosa diversa rispetto all’Asst, è parte integrante”. In quanto tale, deve farsi promotore di “relazioni con il territorio, con le scuole, con le Rsa per garantire una efficace presa in carico”. È un punto di riferimento, “ma può esserlo davvero, se ciascuno fa bene la propria parte, se si genera coesione e spirito di collaborazione”. Poi un affondo sulla casa di comunità, dove trovano e troveranno casa professionisti diversi per una valutazione globale del bisogno di salute.
Infine, da Alberto Gigliotti è stata raccontata l’esperienza di cura ventennale da parte delle cure palliative. A Samanta Galli il compito di illustrare lo sviluppo nel prossimo futuro dell’Assistenza domiciliare integrata, un servizio che intende farsi carico della fragilità, soprattutto tenuto conto dell’invecchiamento della popolazione.

25/11/2023
Il no di Asst Crema alla violenza sulle donne
Spille rosse appuntate per dire NO alla violenza sulle donne. Nella Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza di genere, che ricorre oggi, sabato 25 novembre prendono il via le iniziative pensate dall’Asst di Crema per celebrare l’H-open week di Fondazione Onda dedicato al tema. Nel corso del vax day organizzato proprio oggi dal centro vaccinale, gli operatori hanno indossato un simbolo per dire NO ad ogni forma di violenza. Lo stesso, nel corso di questa settimana, hanno fatto gli operatori del consultorio familiare, oltre ad aver allestito alcune installazioni evocative, una delle quali dedicata a Giulia Cecchettin.
Lunedì al monoblocco e presso la casa di comunità di via Gramsci verranno inaugurate due panchine rosse per ribadire il NO di Asst alla violenza. Non un semplice simbolo, ma un impegno concreto e quotidiano, accanto alle donne vittime di violenza. Di qualunque forma di violenza, perché, riprendendo lo slogan promosso da Fondazione Onda, “la violenza è plurale”. Il senso lo hanno ben chiarito le parole della presidente Francesca Merzagora: “L’obiettivo dell’edizione di quest’anno (la terza ndr) è sensibilizzare il pubblico sull’esistenza di diversi tipi di violenza, oltre a quella fisica e sessuale. Esistono, infatti, violenze verbali, psicologiche e persino economiche, che possono culminare o meno in episodi di stalking e di violenza fisica. È importante sottolineare come il controllo che può essere esercitato su una donna non scaturisce solamente dalla forza fisica, ma anche dalla volontà di controllare e limitare la sua libertà personale in tutti i sensi, con lo scopo di isolarla e lederne la dignità. A tutto ciò, si aggiunge anche una tematica nuova, quella della “violenza della malattia”. Quando una patologia irrompe nella vita di una persona, può avere – oltre alle conseguenze psico-fisiche – un impatto drammatico sulla qualità di vita, stravolgendo la quotidianità e le relazioni, minando il senso della propria identità”.
Uno sguardo e una condanna a tutto tondo del fenomeno, resi possibili anche grazie al contributo delle donne e degli uomini della Comunità riabilitativa ad alta assistenza e centro diurno. Sono stati loro, infatti, a dipingere la panchina situata nel giardino del monoblocco. Non prima di aver dato voce ad alcuni pensieri sul tema, consultabili grazie ad un qr code apposto sulla panchina stessa.
Inserita nel percorso riabilitativo di ciascuno e condotta da professionisti qualificati dell’equipe, attraverso la pratica dell’arteterapia, l’attività ha messo in luce il protagonismo degli utenti, suggerendo anche un’ulteriore declinazione del fenomeno della violenza: quella cui sono sottoposte le donne con disabilità, spesso destinatarie di una violenza doppia. In via Gramsci, invece, il secco NO alla violenza è stato pensato e realizzato dagli operatori, guidati dal nuovo direttore di Distretto Bianca Gritta.
“Tante piccole iniziative di sensibilizzazione ci rendono coesi nel pronunciare un secco NO alla violenza sulle donne” commenta il direttore generale Ida Ramponi. “Un tema attuale, che richiede una riflessione e che impone a chi come noi si prende cura quotidianamente una sensibilità e un’attenzione maggiore per cogliere i segnali ed agire preventivamente. Grazie a tutte le unità operative che si sono messe in gioco per creare queste iniziative, facilitando così la relazione con altri enti e realtà territoriali impegnati, come noi, nella presa in carico e nella rete di supporto alle donne vittime di violenza”.

23/11/2023
Ospedale e territorio, il punto in un convegno
Ospedale e territorio, una relazione sempre più forte e consolidata che guarda con favore alle innovazioni e al domani per una sempre più efficace e globale presa in carico. Di questo tratterà il convegno promosso dalla direzione generale di Asst Crema in programma il prossimo sabato 25 novembre dalle ore 9 (registrazioni dei partecipanti dalle ore 8.30) nella sala Alessandrini. L’evento, aperto anche agli esterni, è accreditato per tutte le professioni sanitarie. Necessaria l’iscrizione su Sigma Formazione
Dopo i saluti istituzionali la parola passerà ai direttori e alle più recenti progettualità attuate, a partire dall’idea che “non ci sia separazione nella cura, ma estensione, maturità organizzativa e vocazione inclusiva”. Aprirà i lavori Margherita Carai, impegnata nel reparto di psichiatria diretto da Virginio Salvi, per una relazione dal titolo Il trattamento della depressione resistente con esketamina. A seguire, l’unità operativa di oncologia diretta da Gianluca Tomasello delineerà il quadro tra progetti attuali e futuri. In particolare, si parlerà del progetto di oncologia domiciliare, condotto da Salvatore Incardona, del percorso integrato di cardio oncologia a cura della dottoressa Mariangela Manzoni e del percorso di screening nutrizionale a cura della dottoressa Roberta Invernizzi.
Il direttore dell’unità operativa di pediatria, Maddalena Leone, parlerà delle patologie infiammatorie di tipo II in ambito pediatrico, mentre il direttore della pneumologia Tiberio Oggionni tratterà della presa in carico dei pazienti con malattie interstiziali polmonari fibrosanti.
Dopo la pausa, lo sguardo si sposterà sul polo territoriale. Il direttore di distretto Bianca Gritta racconterà la sfida di creare alleanze territoriali, mentre Alberto Gigliotti e Samantha Galli racconteranno le nuove sfide per le cure palliative domiciliari e l’assistenza domiciliare integrata.
“Un momento importante per riflettere insieme e condividere. Fare il punto, ma anche guardare con slancio al futuro che ci aspetta. La nostra è un’azienda dalla forte vocazione territoriale, un punto di riferimento importante per i cittadini del nostro territorio, che non può pensare di operare in modo isolato” ha chiarito il direttore generale Ida Ramponi. “É fondamentale creare ed intensificare collaborazioni tra professionisti e con altre realtà territoriali per dare forma ad una sanità prossima, che davvero concepisca la casa come primo luogo di cura.
Tante sono le progettualità avviate nell’ottica di una sempre più forte relazione tra ospedale e territorio: il convegno è l’occasione per fermarsi un attimo e domani ripartire con maggiore consapevolezza per portare a compimento percorsi di cura innovativi, personalizzati, adeguati e capaci di valorizzare il contesto d’appartenenza di ogni singola persona”.
23/11/2023
Trattamento dell’ictus, premio Angels allo Stroke Team
L’unità operativa di Neurologia – Stroke unit dell’Asst di Crema ha conseguito il premio ESO Angels Award Gold nel periodo relativo al secondo trimestre 2023. Rilasciato dal progetto internazionale Angels, in collaborazione con l’European Stroke Organization (ESO), è destinato alle strutture che nel mondo sono dotate di percorsi specifici e ottimizzati per il trattamento dell’ictus e che rispettino gli standard richiesti. Valuta diversi parametri di qualità e ottimale gestione del paziente con ictus ischemico acuto, sia in fase pre-ospedaliera sia all’arrivo del paziente in Pronto Soccorso, fino alla fase post-acuta. In particolare il riconoscimento “Gold” certifica che l’Ospedale di Crema ha raggiunto livelli di eccellenza dal punto di vista dell’organizzazione, casistica e risultati di cura. Tra gli standard raggiunti figura la percentuale (mediana 50%) di pazienti con ictus ischemico acuto trattati con tempo tra l’arrivo in ospedale e l’inizio della trombolisi (i.e. Door-to-needle) inferiore o uguale a 60 minuti.
La premiazione è avvenuta ieri pomeriggio presso la sala riunioni della direzione generale, alla presenza del direttore generale Ida Ramponi, del direttore sanitario Roberto Sfogliarini, del direttore dell’unità operativa Luigi Caputi con la sua equipe e della referente di Angels per il nord Italia, Elisa Salvati. “Sono particolarmente felice di consegnarvi questo riconoscimento, che è frutto dell’impegno di tanti. Il percorso di presa in carico in caso di ictus richiede un rapido e professionale gioco di squadra. Questo è solo il primo dei riconoscimenti attribuiti da Angels. Seguono il livello platino e diamante, mi auguro possa essere solo il punto di partenza, per un impegno importante, ma che richiede costante collaborazione tra vari professionisti”. Sulla stessa linea d’onda il direttore generale Ida Ramponi per cui “questo non è un riconoscimento per una unità operativa, ma per un team di professionisti diversi, medici, infermieri, tecnici, operatori socio sanitari, capaci di collaborare per il benessere dei pazienti”.
Non a caso erano presenti all’evento anche i professionisti del 118, della medicina d’urgenza, del pronto soccorso, della radiologia, tutti attori importanti nella presa in carico della persona con ictus. “Dobbiamo essere fieri insieme del risultato ottenuto” ha detto Caputi “ma non dobbiamo fermarci. Dobbiamo continuare per migliorare progressivamente in un’ottica interdisciplinare”. Lo spirito palesato si pone perfettamente in linea con la finalità di Angels, che intende promuovere nel mondo la cultura dell’ictus come patologia tempo- dipendente con progetti di formazione e sensibilizzazione, oltre al monitoraggio e al miglioramento continuo. Ciò al fine di migliorare le possibilità di sopravvivenza dei pazienti colpiti da ictus e di garantire loro una vita senza disabilità. Dal 2016 si stima che 7.5 milioni di pazienti siano stati curati in oltre 6 mila ospedali Angels in tutto il mondo, tra cui più di 1400 nuovi ospedali attrezzati proprio grazie ad Angels.

21/11/2023
Campagna antinfluenzale, a Crema sabato il vax day
Sabato 25 novembre dalle ore 8 alle ore 12.30 presso il centro vaccinale di Asst Crema (ingresso 3 poliambulatori) sarà possibile sottoporsi al vaccino antinfluenzale. Accesso solo su prenotazione, tramite portale regionale. Si consiglia di indossare abbigliamento comodo (felpa con cerniera e maglietta a mezza manica). I minori dovranno essere accompagnati da un solo genitore.
Dal 20 novembre la vaccinazione antinfluenzale è offerta gratuitamente a tutta la popolazione, indipendentemente da età, condizione di salute o categoria di rischio. E’ inoltre possibile la co-somministrazione del vaccino Anti Covid. In tal caso è sufficiente effettuare una sola prenotazione.

21/11/2023
Giornata dell'assistente sanitario: 'promuoviamo salute per regalare benessere alle nostre comunità'
Dal centro vaccinale al consultorio familiare, passando per la sorveglianza sanitaria dei lavoratori, l’igiene e la tecnica ospedaliera o l’Unità operativa di malattie per l’apparato respiratorio. Gli assistenti sanitari, di cui oggi, martedì 21 novembre, ricorre la giornata dedicata “sono un ponte tra la cittadinanza e i diversi professionisti della salute”. Un primo punto di contatto per gettare i semi della “cultura del benessere collettivo, prendendo le distanze dal concetto semplicistico di benessere individuale”. Professionisti sanitari, in quanto tali afferenti alla Direzione aziendale delle professioni sanitarie e socio sanitarie e “costruttori di reti” perché quello di prendersi cura è un “impegno comune” nel rispetto delle diverse professionalità e competenze”.
Si riassume in queste poche parole dei professionisti di Asst Crema il senso di una professione che plasma l’assistenza con presenza quotidiana, relazione ed empatia, attribuendo primaria rilevanza al concetto di promozione della salute, quale “processo che consente alle popolazioni di esercitare un maggior controllo sulla propria salute e quindi di migliorarla”, codificato per la prima volta nella Carta di Ottawa del 1986.
La figura dell'Assistente Sanitario viene regolamentata dal Decreto Ministeriale n. 69 del 1997. E’ il professionista dedicato alla promozione, prevenzione ed educazione alla salute rivolta alla persona, alle coppie, alla famiglia e alla collettività. Si occupa di identificare i bisogni di salute di un individuo e definire le priorità di intervento preventivo, educativo e di recupero promuovendo stili di vita sani. Interviene nei programmi di educazione sanitaria, sessuale e socioaffettiva e realizza interventi mirati di sostegno alla famiglia, anche all’interno delle scuole, in collaborazione con i medici di medicina generale, i pediatri e gli altri operatori sul territorio, come psicologi, assistenti sociali ed operatori scolastici. Sorveglia, in base alle sue competenze, le condizioni igienico-sanitarie nelle famiglie, nelle scuole e nelle comunità e controlla il rischio infettivo.
L’Assistente Sanitario ha avuto un ruolo centrale anche durante la pandemia da Covid-19, in particolare nel corso della campagna vaccinale, del contact tracing nell’identificazione dei positivi e dei loro contatti sia a livello territoriale che intraospedaliero e nell’esecuzione dei test diagnostici (tamponi). Dopo il diploma di laurea triennale, svolge le sue competenze lavorative in diversi ambiti tra cui il Centro Vaccinale, il Consultorio Famigliare, il Servizio di Malattie Infettive, di Medicina del lavoro, Screening Oncologico, Nucleo Operativo di Controllo, Servizio delle Dipendenze, di Riabilitazione Respiratoria, Breast Unit, di Igiene Ospedaliera, Promozione della Salute e Gruppi di Cammino. Questa figura può svolgere oltre che compiti operativi, anche incarichi organizzativi/gestionali se in possesso dei necessari titoli accademici (Master di 2 livello in Managemen, Laurea Magistrale). “Siamo trasversali, cerchiamo di essere un sicuro e primo punto di riferimento per gli utenti. Promuoviamo ed educhiamo alla salute, perché è nostro dovere prendercene cura, ma è anche necessario per creare consapevolezza nella collettività”. Ad una visione esclusivamente assistenzialistica, i professionisti preferiscono una visione generativa e partecipativa del concetto di salute “per aumentare nella collettività il grado di responsabilizzazione. Perché ognuno di noi può essere promotore attivo di benessere per sé e per gli altri”.

21/11/2023
L’Asst di Crema aderisce alla Carta della qualità e della sicurezza delle cure
L’Asst di Crema aderisce alla Carta della qualità e della sicurezza delle cure promossa da Cittadinanzattiva e dalla Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso): dieci punti chiave e quarantasette azioni concrete per migliorare la qualità e la sicurezza delle cure in ospedale con impegni che coinvolgono le aziende socio-sanitarie, i cittadini e le istituzioni. Ad oggi sono oltre 50 le Aziende sanitarie e ospedaliere associate a Fiaso che aderiscono al documento.
La Carta è stata diffusa in occasione della Giornata Mondiale del lavaggio delle mani ed è stata realizzata con il contributo di rappresentanti delle istituzioni, dei professionisti sanitari, delle società scientifiche, delle associazioni di pazienti. Il grande tema che ne ha ispirato il lavoro è relativo al rischio infettivo correlato all’assistenza sanitaria e alla diffusione dell’antimicrobico resistenza, due fenomeni che, per numeri e conseguenze, possono avere un impatto grave sulla salute dei cittadini e sulla sostenibilità anche economica dei servizi sanitari. Secondo l’ultimo rapporto dell’OMS Global report on infection prevention and control, ogni 100 pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere, ben 7 nei Paesi ad alto reddito e 15 in quelli a basso e medio reddito contraggono un’infezione. Uno su dieci va incontro al decesso. Il 70% di questi, dice l’Oms, potrebbe essere evitato attraverso una maggiore prevenzione, formazione del personale per l’implementazione dei protocolli di sicurezza e una migliore igiene negli ambienti ospedalieri.
Fra le azioni concrete previste dalla Carta, eccone alcune: le aziende rendono evidenti e accessibili sui propri siti istituzionali informazioni inerenti le misure adottate per la prevenzione e la gestione delle infezioni correlate all’assistenza (ICA), individuando in maniera chiara le figure di riferimento definendo responsabilità, compiti e funzioni e promuovendo il lavoro in team per la prevenzione delle infezioni e la gestione del rischio clinico, promuovono la collaborazione con associazioni civiche e di pazienti all’interno dei Comitati Infezioni Ospedaliere; i cittadini si impegnano a rispettare il decoro degli ambienti e utilizzare con cura i servizi offerti, e a prestare attenzione ai percorsi e ai divieti di ingresso in ambienti dedicati ai professionisti e asettici, seguono tutte le indicazioni ricevute dai professionisti (ad esempio, preparazione prima di un intervento, esame o prestazione, aderenza alle terapie) e adottano comportamenti responsabili, al fine di contribuire alla propria e altrui sicurezza.
L’aggiornamento del sito istituzionale con una sezione dedicata all’adesione alla Carta (clicca qui) è stata una delle prime azioni di comunicazione volute dal nuovo responsabile della struttura semplice qualità e gestione del rischio, Lucio Raimondi: “un modo per dare evidenza di un impegno importante che ci vede quotidianamente coinvolti attraverso un gruppo di lavoro operativo ed un Comitato infezioni ospedaliere. Qualità e rischio sono sempre state cifre importanti nell’agire sanitario. Di certo, la sensibilità riguardo al tema della prevenzione è crescente, tanto nei professionisti, quanto nei cittadini e questa adesione lo dimostra. Va detto, tuttavia, che la tenuta e la capacità di reazione e riorganizzazione mostrate dall’azienda in tempo di pandemia non sarebbero state possibili se la cultura del rischio non fosse già stata radicata. Per me questo nuovo incarico rappresenta l’occasione per adempiere al mandato che la struttura rappresenta”.
L’adesione alla Carta della qualità e della sicurezza delle cure promossa da Cittadinanzattiva e dalla Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso) è un passo avanti importante anche per il direttore generale Ida Ramponi: “un impegno chiaro da parte della nostra azienda ad offrire servizi con standard di qualità sempre crescenti e di adattarsi ai mutevoli bisogni di salute. Tutto questo va garantito implementando costantemente la formazione dei professionisti sanitari, migliorando l’umanizzazione e l’informazione, i rapporti con i cittadini, le altre istituzioni territoriali, le associazioni, al fine di assicurare una presa in carico davvero personalizzata, sicura e di qualità”.

17/11/2023
Tumore della prostata, visite urologiche gratuite fino al prossimo 3 dicembre
Nel mese dedicato alla prevenzione della salute maschile, l'ASST di Crema aderisce alla campagna di regione Lombardia al fine di promuovere tra i cittadini lombardi l’importanza di sottoporsi a diagnosi precoce per la prevenzione del tumore della prostata. Vengono offerte visite urologiche gratuite per i cittadini tra i 50 e i 75 anni.
È possibile prenotare, fino al prossimo 3 dicembre, chiamando il Call Center Regionale 800.638.638 (da rete fissa) e 02.999599 (da rete mobile) attivo dal lunedì al sabato dalle ore 8.00 alle ore 20.00. Non è necessaria la prescrizione medica.

14/11/2023
Consultorio, a novembre tre appuntamenti per i genitori
Svezzamento, lettura, salute e sicurezza nei bambini. Sono questi i temi oggetto dei prossimi incontri per genitori organizzati dal consultorio familiare di Asst Crema per il mese di novembre presso l’aula didattica della Casa di comunità di via Gramsci,13.
Primo appuntamento mercoledì 22 novembre ore 10 dal titolo Parliamo di svezzamento in compagnia della psicologa e dell’assistente sanitaria. A seguire, venerdì 24 novembre dalle ore 10.30 alle ore 12 incontro in tema di lettura ad alta voce in famiglia, condotto dall’assistente sanitaria e da un’operatrice del progetto Nati per leggere. Infine, giovedì 30 novembre dalle ore 10 incontro in tema di primo soccorso e prevenzione con l’assistente sanitaria.
Accesso su prenotazione via mail a consultorio@asst-crema.it indicando nome, cognome, data di nascita del genitore richiedente e tipologia di incontro desiderato.
13/11/2023
Anmil di nuovo accanto alle cure palliative
Dopo lo stop imposto dal Covid, i volontari di Anmil Crema (Associazione nazionale mutilati ed invalidi del lavoro) sono tornati accanto alle cure palliative domiciliari di Asst Crema, guidate da Sergio Defendi. Lo hanno fatto ufficializzando proprio oggi, con un breve incontro alla presenza del direttore generale Ida Ramponi e del direttore socio sanitario Diego Maltagliati, la donazione di duemila euro. I fondi sono stati raccolti nel corso dell’iniziativa Pane in piazza, che li ha visti impegnati nella produzione di pane e pizzette nell’ambito della Festa d’autunno promossa dal comune di Sergnano. “Dopo lo stop imposto dalla pandemia, siamo tornati con maggiore entusiasmo” spiega il presidente territoriale Mario Andrini. “Siamo un gruppo di 20 volontari di Sergnano e Pianengo che da tempo cammina accanto alle cure palliative dirette da Sergio Defendi, una grande persona a capo di un servizio fondamentale”. Presente anche il sindaco del comune di Sergnano Angelo Scarpelli, che si è detto “orgoglioso di questo gruppo. La mia voce è quella di una comunità, un ringraziamento importante a queste persone che non fanno mai mancare il loro prezioso sostegno”.
Ringraziamenti sono giunti dal direttore generale di Asst Crema Ida Ramponi, piacevolmente colpita dalla nutrita presenza di volontari: “grazie per questa vicinanza così sentita, il vostro piccolo gesto ha un grandissimo valore”. Il direttore dell’unità operativa Sergio Defendi ha colto l’occasione per ricordare come “il sostegno di famiglie ed associazioni sia di fondamentale importanza per continuare ad erogare un servizio di qualità ai nostri assistiti e alle famiglie”. Parte dei fondi raccolti nel 2023, per una spesa complessiva di 118 mila euro, hanno consentito di implementare l’organico, sostenendo i costi per un fisioterapista, un medico, un operatore socio sanitario ed un'infermiera, oltre ad aver reso possibile l’acquisto di un ecografo portatile. “Grazie ad Anmil per questa rinnovata vicinanza e grazie a quanti scelgono di sostenerci”.

07/11/2023
Tumore alla prostata, a Milano premiate le best practice. Menzione per Asst Crema
C’è anche l’ospedale di Crema tra i 41 premiati con menzione speciale da Fondazione Onda nell’ambito della prima edizione del concorso best practice in tema di tumore alla prostata e complicanze funzionali post trattamento. A questi si aggiungono altre 13 strutture premiate come best practice e due menzioni d’onore. La cerimonia di premiazione si è svolta questa mattina presso Palazzo Pirelli a Milano, alla presenza della presidente di Fondazione Onda Francesca Merzagora. Presente per un saluto istituzionale anche l’assessore al welfare di regione Lombardia Guido Bertolaso. Per Asst Crema erano presenti il direttore generale Ida Ramponi ed il direttore dell’unità operativa di urologia Giuseppe Salinitri. La struttura cremasca è stata premiata “per l’impegno e l’attenzione profusi nella gestione delle complicanze funzionali post operatorie del tumore della prostata”.
“L’iniziativa – ha chiarito la presidente di Fondazione Onda Francesca Merzagora parte dal Bollino Azzurro, nato di recente proprio con l’idea di costruire una rete di ospedali che si occupano di tumore prostatico, al fine di offrire alla popolazione l’opportunità di essere correttamente informata, come nel caso delle problematiche funzionali legate al post-trattamento. Il fine ultimo dell’iniziativa è ovviamente promuovere un’assistenza multidisciplinare e qualificata da parte del personale sanitario che possa migliorare la qualità della vita dei pazienti”.
Sono circa 564.000 gli italiani con pregressa diagnosi di tumore della prostata, la neoplasia più frequente nella popolazione maschile, che rappresenta oltre 19,8 per cento di tutti i tumori diagnosticati negli uomini, tanto che solo nel 2022 sono stati diagnosticati 40.500 nuovi casi. A Crema sono 40 gli interventi di prostatectomia radicale realizzati ogni anno.”Di questi – ha spiegato Salinitri – quasi tutti vengono resi partecipi di un percorso riabilitativo per la gestione delle complicanze post intervento chirurgico, in particolare disfunzione erettile e incontinenza da sforzo. Siamo molto fieri che questo approccio, che ho proposto dopo essermi insediato, sia stato riconosciuto. Questa menzione è simbolo di un traguardo importante e condiviso da tutta la mia equipe, consapevoli che i percorsi non possano rimanere ingessati, debbano, al contrario cambiare e innovarsi per offrire una migliore qualità di vita”. Disfunzione erettile e problemi funzionali di incontinenza urinaria sono condizioni che non solo spesso sono resistenti alle terapie farmacologiche, ma che comportano anche un impatto devastante in termini personali e sociali, segnando spesso l’inizio di un difficile percorso. Una situazione, confermata dalla recente indagine “Tumore della prostata e complicanze post operatorie: stato dell’arte, criticità e prospettive future“ condotta da Elma Research, in collaborazione con Boston Scientific Italia, che ha voluto indagare sul vissuto e sulle aspettative dei pazienti ed esplorare il grado di conoscenza, percezione ed esperienza da parte degli urologi. Ne deriva un’immagine sconfortante, soprattutto se confrontata con quella delle donne che su questo fronte hanno fatto passi importanti e che dopo una mastectomia, trovano più ascolto, tutele, prospettive. Anzi, secondo l’indagine, non tutti i pazienti che sviluppano complicanze funzionali ricevono un trattamento adeguato: infatti, il 33 per cento dei pazienti con incontinenza urinaria e il 35 per cento dei pazienti con disfunzione erettile non viene sottoposto ad alcun tipo di terapia.
Da qui l’idea di istituire il concorso per premiare le strutture che propongono strutturati percorsi di presa in carico. Soddisfazione per il risultato raggiunto è stata espressa dal direttore generale di Asst Crema Ida Ramponi: “esprimo vive congratulazioni al dottor Salinitri e a tutta l’equipe per questo importante riconoscimento, che ci vede di nuovo attori nell’ambito del delicato percorso della medicina di genere, per una presa in carico appropriata e personalizzata al fine di migliorare la qualità di vita”.
Un binomio, quello di appropriatezza e prevenzione fortemente sostenuto anche da Fondazione Onda. E ricordato anche dalle parole dell’assessore Bertolaso: “È fondamentale portare avanti iniziative che aiutino a tenere accesa l’attenzione su malattie così importanti e complesse come il tumore della prostata. C’è sempre molto da fare in questo ambito e ringrazio Fondazione Onda per l’impegno e l’attenzione su queste tematiche: occorre che arrivino a tutti informazioni precise, accurate e reali su come si previene e si cura questa patologia. La prevenzione in particolare deve sempre essere il pilastro su cui fondare le proprie azioni, sia per le singole persone, sia per chi pianifica e gestisce le risorse, anche perché è provato che porti benefici per tutto il sistema” ha ricordato l’assessore.
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con Regione Lombardia e con il patrocinio di AURO – Associazione Urologi Italiani, Europa Uomo Onlus, FIC - Fondazione Italiana Continenza, FINCOPP – Federazione Italiana Incontinenti e Disfunzioni del Pavimento Pelvico, SIA – Società Italiana Andrologia, SIU – Società Italiana di Urologia, SIUrO – Società Italiana di Uro-Oncologia e Società Italiana di Urodinamica.

06/11/2023
Cure Palliative, rinnovato anche quest’anno il sostegno di Fondazione Floriani
Con l’obiettivo di sostenere le unità operative di cure domiciliari e continuare a costruire insieme una cultura delle cure palliative, prosegue senza sosta il sostegno della Fondazione Floriani all’unità operativa di Asst Crema diretta da Sergio Defendi. Si rinnova, infatti, anche quest’anno il desiderio dell’ente di sostenere l’implementazione dell’organico, attraverso una donazione di 30 mila euro.
Il contributo è stato ufficializzato questa mattina in una conferenza stampa alla presenza dei vertici dell’azienda ospedaliera, del direttore dell’unità operativa Sergio Defendi e della coordinatrice Stefania Pandini e della presidente di Fondazione Floriani, Francesca Floriani. Ringraziamenti sono giunti dal direttore generale di Asst Crema Ida Ramponi: “questo – ha detto – è un ringraziamento che si rinnova ogni anno, per una realtà che mostra sempre vicinanza alle cure palliative dirette da Sergio Defendi”.
Sulla stessa linea anche il direttore dell’unità operativa Sergio Defendi, per il quale “il contributo da parte di Fondazione Floriani non è altro che una preziosa conferma. Da tempo guardiamo insieme nella stessa direzione, quella di offrire momenti di cura fino all’ultimo istante. Con fare pionieristico la Fondazione Floriani è stata la prima realtà in Italia a sostenere la cultura delle cure palliative, l’idea cioè che, a prescindere dall’esito, sia sempre il momento giusto per prendersi cura. E lo continua a fare con convinzione, con impegno, non in modo isolato, ma facendo rete con tantissime realtà. Siamo fieri di essere qui ancora oggi insieme ad ufficializzare questo dono, che, come sempre, ci consentirà di implementare l’organico per offrire un servizio migliore ai nostri assistiti e alle loro famiglie. Questa continua collaborazione attesta la qualità del servizio che offriamo agli assistiti e alle loro famiglie”.
La presidente Francesca Floriani ha riassunto brevemente le ragioni di questa donazione. “Fondazione Floriani ha rinnovato il supporto fornito all’Unità Operativa Cure Palliative dell’Ospedale Maggiore, diretta dal dr. Sergio Defendi, in continuità con l’azione di sostegno a favore delle strutture che eccellono nell’erogazione di Cure Palliative, per consentire un continuo miglioramento della qualità delle cure erogate”. Tra i motivi che hanno portato l’ente a decidere in tal senso, la vision dell’unità operativa cremasca: “L’UO Cure Palliative dell’Ospedale Maggiore di Crema è, tra le prime in Lombardia e in Italia, ad aver prestato particolare attenzione ai malati fragili multimorbidi, in cui la patologia di base frequentemente non è di natura oncologica. Si tratta dell’applicazione concreta del nuovo paradigma verso cui le cure palliative si stanno sempre più orientando, anche a livello internazionale, che ovviamente non esclude quanto piuttosto integra, l’attenzione ai malati colpiti da cancro. La sensibilità al tema dei malati non oncologici e ai loro specifici bisogni è testimoniata tanto dalla solida collaborazione instaurata tra l’Unità Operativa e alcune delle RSA che insistono nel territorio di Crema, anzitutto in tema di formazione del personale, quanto dall’integrazione della figura dell’Operatore socio-sanitario nell’équipe di cure palliative”. Ben visto anche l’intrapreso processo di accreditamento per l’erogazione del servizio di Assistenza Domiciliare Integrata. “Aver intrapreso questo percorso istituzionale va nella direzione, ritenuta auspicabile da Fondazione Floriani, di garantire sempre più efficacemente la continuità di cura per i malati fragili, tanto nei passaggi tra setting quanto tra i diversi livelli di assistenza”. Infine un apprezzamento anche rispetto alla “capacità dell’UO di adattarsi al mutamento dei bisogni dei malati e dei loro familiari. La dimostrazione è giunta in particolare dalla gestione dell’assistenza attuata durante la pandemia”.
In questo modo continua un percorso di presa in carico iniziato a Crema 20 anni fa. “Qui è stato creato uno dei primi presidi di cure palliative, grazie alla lungimiranza del dottor Luciano Orsi e dell’allora direttore generale Diego Maltagliati. Come Fondazione Floriani, siamo fieri di proseguire questo cammino condiviso, certi che l’attività del terzo settore debba essere di sostegno al pubblico, al quale non vogliamo sostituirci. Vogliamo fare in modo che in Italia, in tutta Italia, venga garantito il diritto alle cure palliative”. Rientranti nei livelli essenziali di assistenza dopo la legge 38 del 2010, le cure palliative continuano ad essere “prioritariamente una questione culturale: è la cultura del prendersi cura per eccellenza”.

04/11/2023
Gestione del diabete: ‘lavoriamo insieme per rendere fit l’invecchiamento’
“Dobbiamo lavorare per rendere l’invecchiamento fit, cioè una condizione di benessere”. Si riassume in queste poche parole di Bruno Solerte, già docente universitario e geriatra, il senso del convegno che si è tenuto questa mattina nella sala Polenghi dell’Asst di Crema. Voluto dal dipartimento di area medica diretto da Elisabetta Buscarini ed organizzato da Silvia Cecilia Severgnini, a capo del centro diabetologico cremasco, ha inteso offrire un momento di confronto tra gli specialisti che a vario titolo si occupano di diabete e pazienti fragili ed i medici di base. E’ stato moderato da Luigi Caputi, Giovanni Viganò, Michele Cacucci e Gianluca Fasoli, rispettivamente direttori di neurologia, medicina generale, cardiologia e nefrologia e dialisi.
Come ha sottolineato il direttore generale Ida Ramponi, “la presa in carico della persona diabetica è da sempre esempio di multidisciplinarietà per garantire una condizione di benessere ad un paziente cronico. Il vostro lavoro – ha detto rivolgendosi agli operatori presenti - si caratterizza per una forte sinergia tra varie professionalità e, date le sfide che la sanità oggi si trova ad affrontare soprattutto nell’ambito territoriale, siete un esempio di quanto il lavoro condiviso dia buoni esiti di cura”.
Ciò che conta, però, è “non perdere di vista la patologia”. Per Solerte “è importante mettere la persona al centro, ma realisticamente dobbiamo prendere in cura la patologia con l’obiettivo di una remissione della stessa e di una guarigione”. Nello stesso modo “devono essere trattate anche le condizioni precliniche per far regredire invecchiamento e diabete”.
Perché “il problema glicemico è un problema di invecchiamento”. Non è un caso, dunque, che nell’ambito di una popolazione sempre più vecchia, si parli con riferimento al diabete di una vera e propria pandemia. In Italia 3.5 milioni di persone sono diabetiche e presentano una malattia cardiovascolare manifesta. L’Italia, insieme a Germania e Giappone, può essere annoverata tra i paesi più vecchi. “Si stima che nel 2050 gli over 65 saranno 1/6 della popolazione mondiale”. Dando voce alla relazione elaborata dal geriatra Luca Grossi, Silvia Cecilia Severgnini ha concentrato poi l’attenzione sull’Italia e su Crema: “nel 2050 il 21,5 per cento della popolazione italiana sarà anziana. A Crema oggi gli anziani presenti sono 8900 contro i 6600 del 2002”. E’ facilmente intuibile come “in questo panorama sia aumentato e sia in costante aumento il tasso di anziani non autosufficienti, complessi e fragili”.
Il diabete è solo una delle patologie croniche più diffuse. “Serve lavorare per garantire alle persone di vivere bene anche l’età della saggezza”. Per il trattamento del diabete mellito di tipo 2, una grossa mano da questo punto di vista viene dato da farmaci innovativi, le gliflozine: “i farmaci della longevità” secondo Solerte. Agiscono sui meccanismi ancestrali della malattia. “Così possiamo correggere la patologia nel motore centrale di origine”, tenendo conto delle complicanze neurologiche e cardiovascolari che possono essere legate alla patologia diabetica, ben illustrate dai medici Elena Beretta e Irene Bernardi, rispettivamente di Asst Crema e Asst Pavia.
Importante è anche il ruolo della prevenzione primaria e degli stili di vita corretti. All’approccio nutrizionale, o meglio, alle diete consigliate ha posto l’attenzione Nadia Cerutti, direttore di medicina generale ad indirizzo dietologico di Asst Pavia. “Una patologia dei nostri giorni è l’obesità. Nel 2030 si stima che il 20 per cento della popolazione italiana sarà obeso. Oggi un bambino su 4 è obeso. Se si riesce a trattare l’obesità, è possibile agire efficacemente anche su forme di pre-diabete”. La dieta che “vince facile” è quella mediterranea, non solo perché riduce il rischio di patologie ad elevata mortalità, ma anche perché “è una dieta sostenibile”. Oggi “il concetto di salute deve necessariamente considerare anche l’ambiente in cui viviamo”. La prevenzione, dunque, deve essere a 360 gradi e la presa in carico della persone con patologia deve puntare “alla migliore qualità di vita”.
