E’ Nasim Ansarin la coordinatrice di ricerca clinica dell’unità operativa di oncologia dell’Asst di Crema. Classe 1995, ha conseguito la laurea magistrale in farmacia presso l’Università degli Studi di Milano ed è specializzanda in farmacologia e tossicologia clinica presso l’Università degli Studi di Brescia. L’incarico libero professionale, di durata annuale, è stato interamente finanziato dall’Associazione Popolare Crema per il territorio, in sinergia con il Banco Bpm, con un contributo di 30 mila euro, allo scopo di consentire anche presso il presidio ospedaliero di Crema l’avvio di attività di ricerca clinica in oncologia.
Alla conferenza stampa di ufficializzazione presso la sala riunioni della direzione generale dell’Asst di Crema erano presenti il direttore amministrativo Giuseppe Ferrari, il direttore dell’unità operativa di oncologia Gianluca Tomasello, con la nuova data manager Nasim Ansarin, il presidente dell’Associazione Popolare Crema per il Territorio Giorgio Olmo, Stefano Tegoni, responsabile area Crema, Cremona, Mantova del Banco Bpm e Valerio Suppa, responsabile della filiale di Crema.
L’intenzione di dare avvio ad attività di ricerca clinica era stata palesata da Tomasello già lo scorso novembre. Il supporto dell’Associazione Popolare Crema per il territorio e del Banco Bpm si è rivelato, anche in questo caso, fondamentale: “ringraziamo l’associazione e la banca per aver assecondato il nostro desiderio di implementare una struttura di ricerca clinica anche al Maggiore. La presenza di Nasim Ansarin è un primo fondamentale tassello per offrire ai cremaschi le migliori cure possibili” ha chiarito Tomasello. “Perché un reparto di oncologia sia valido e al passo coi tempi, oggi è importante che si faccia ricerca non solo negli IRCCS, ma anche nelle realtà come quella cremasca. Fare ricerca significa innalzare la qualità delle cure e garantire nuove opportunità di cura ai pazienti, ma è anche una grande occasione per l’azienda per essere più attrattiva, oltre che sinonimo di sviluppo economico e sociale”.
L’attività ha preso il via lo scorso maggio. “Un data manager si occupa sia della parte burocratica, che di vagliare l’attuazione clinica dei protocolli: avere a disposizione una figura specializzata e dedicata a seguire protocolli in tutte le fasi è un valore aggiunto per i pazienti, in primis, ma anche per l’intera struttura ospedaliera, che deve accogliere il cambiamento”.
A Crema verranno seguiti protocolli di fase II (ovvero quelli che valutano l’attività e la sicurezza di un nuovo intervento terapeutico) o di fase III (ovvero quelli che mirano a dimostrare la maggior efficacia di un nuovo intervento terapeutico rispetto alla terapia standard in termini di miglioramento della sopravvivenza globale o libera da malattia). In questa fase l’azienda è aperta all’attivazione di protocolli di ricerca per la cura delle maggiori patologie oncologiche, in particolare quelle più rappresentate presso l’Asst di Crema: tumori della mammella, tumori gastrointestinali, tumori del polmone, tumori del tratto genito-urinario e ginecologico. Ad oggi Asst ha aderito a tre protocolli: uno studio nazionale multicentrico per i tumori metastatici del colon retto, uno studio osservazionale dedicato alle leucemie ed uno dedicato ai tumori dei polmoni. Per quest’ultimo, ricorda Tomasello “siamo tra i centri italiani che hanno ricevuto un grant da Airc (Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro)”. Altri protocolli sono in corso d’attivazione.
Per la data manager Ansarin: “questa è una grande opportunità professionale, perché mi consente di seguire il processo del farmaco in tutte le sue fasi, oltre ad approfondire le relazioni con i pazienti e a conoscere più da vicino la componente burocratica che ruota attorno ai protocolli di ricerca clinica. Ad oggi siamo ancora in una fase di adeguamento della struttura, ma credo che questa innovazione, fortemente voluta dal dottor Tomasello, possa rappresentare un valore aggiunto per la cura dei cittadini cremaschi e per l’intera azienda”. Un primo tassello per dare forma ad una struttura più organizzata? “Sicuramente – chiarisce Tomasello – un buon punto di partenza”.
Anche il direttore amministrativo Giuseppe Ferrari ha rimarcato l’importanza di rendere il presidio più attrattivo, ma ha soprattutto sottolineato la necessità di non perdere mai di vista la mission prioritaria dell’Asst di Crema: la cura dei pazienti. “Se ricerca significa migliore opportunità di cura per i cittadini cremaschi, allora non può che essere un’attività da implementare e sostenere. Un’innovazione nella quale credere fortemente. Per questo non perdo di nuovo occasione di ringraziare l’Associazione Popolare per il Territorio ed il Banco Bpm che, anche stavolta, con la loro generosità hanno reso possibile un cambiamento positivo per la salute dei cittadini cremaschi”.
Per l’Associazione Popolare Crema per il Territorio, il presidente Olmo ha ricordato “la volontà della nostra associazione di contribuire ad offrire sempre maggiore qualità delle cure o, come in questo caso, assicurando innovazione attraverso l’implementazione di risorse umane o dotandolo di tecnologie d’avanguardia. Perché l’ospedale dei cittadini cremaschi è il nostro ospedale e merita di essere tenuto in considerazione dalle istituzioni di ogni livello”.